Trama e approfondimenti 3 - Civiltà Greca

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Medea è una donna che si trova all'improvviso in conflitto con un mondo, una cultura, usi e costumi diversi che non capisce e che non può accettare. Non riesce a comprendere le consuetudini greche riguardo ai doveri coniugali e alla concezione delle donne. Medea si aspetterebbe di ottenere eterna riconoscenza da Giasone per averlo aiutato nella sua impresa alla conquista del vello d'oro, e invece ne ricava di essere abbandonata dall'uomo che ama dopo averlo seguito sola in terra straniera. Di fronte al dramma di Medea, si subisce il peso della sua sofferenza e della sua vendetta, che dimostra, in una totale assenza di dei, il senso dell'impotenza e della debolezza, pur nel contesto di una furia scatenata della natura di fronte a condizioni dolorosamente irrimediabili di ingiustizia suprema.
L'IMPORTANZADI AVERE UNA PATRIA Mentre Giasone parla della fama importante per la vita umana, e dell'importanza dell'essere greco, Medea teme di non avere più patria, e a quel tempo era molto importante avere una patria, perché si viveva in un mondo profondamente ostile all'uomo, dove la primaria fonte di difesa dalla natura ma anche dagli altri uomini era la formazione di una società autosufficiente in cui tutti i erano organizzati e avevano come unico scopo la tutela reciproca. Colui che in un mondo come questo era escluso dalla polis era un senza-patria. Essere senza patria doveva essere davvero duro a quel tempo con una donna sola con figli, forse addirittura impensabile. Medea ha ragione quando teme di rimanere sola in terra straniera, con l'ostilità di suo marito da un lato e quella della famiglia che ha abbandonato dall'altro: una donna sola non avrebbe mai potuto avere un posto nella società greca.




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